**La femme amazigh Depuis l'antiquité la femme amazigh jouait un rôle trés essentiels dans la vie quotidienne de la societé amazigh c'était-elle qui fesait tout. Elle entretenait la maison, préparait la cuisine, s'occupait de ses enfants, ramenait du bois, de l'eau, semait la terre et les âmes de tout ce qui est bon et encore plus elle gardait nos traditions et notre existance. Comme vous savez tous la culture amazigh est beaucoup plus orale, alors grâce à la femme, notre culture est toujours vivante et nous pouvons la voir actuellement devant nos yeux. Combien de générations de la grand mère à la mère et de la mère à sa fille, cette culture s'est-elle transmise ? Le but était de toujours de garder le trésor : la culture amazigh !!! Des poèmes, des proverbes et encore plus, elle était artiste sans savoir qu'elle était... C'était une bibliothèque vivante qui parlait d'une génération à l'autre . merci et mille merci aux femmes amazigh.
 

 

 

Il nostro viaggio in Marocco


المملكة المغربية

 

Nella cartina qui sotto è riportato il tour che abbiamo fatto in Marocco. E’ durato due settimane, siamo partiti domenica 30 settembre 2007 e siamo tornati domenica 14 ottobre 2007. Abbiamo scelto il Tour Operator che sul mercato offriva il giro più completo di questo paese, cioè quello che aveva in programma sia il giro delle città imperiali che il sud ed il deserto.

 

 

Anche questo è stato un tour organizzato, ma questa volta non ci sono stati grossi inconvenienti, tutto ha funzionato in modo quasi ottimale, a parte il contrattempo che abbiamo avuto quando si è rotto il pulman, ma di questo ne parleremo a tempo debito. Quando si decide di usufruire di un tour organizzato si è già consapevoli dei limiti che questo presenta, ma perlomeno certi che per qualsiasi problema c’è un’organizzazione che se ne prende carico; questo è il principio che ci spinge a scegliere di viaggiare in questo modo nei nostri tour e questa volta non siamo rimasti delusi.

 

E veniamo alle tappe che abbiamo effettuato, dopo il nostro arrivo a Marrakech nella serata del 30 settembre scorso:

 

1a tappa: Casablanca: interessante, è la metropoli del Marocco;

2a tappa: Rabat, città molto bella, che vale sicuramente la pena di visitare;
3
a tappa: Tangeri e Tertuan, sono le città del Marocco spagnolo, interessanti per le loro

medine e la natura mediterranea che le circonda;

4a tappa: Meknes, altra città imperiale, una vista è d’obbligo;

5a tappa: Fèz, affascinante, con un medina che ci fa ritornare nel medioevo, da non

perdere;

 

6a tappa: Erfoud, si entra nel sud del paese e nelle zone desertiche, qui è iniziata la parte

più entusiasmante di tutto il tour;

7a tappa: Zagora, continua anche in questa zona il fascino del sud, con viste spettacolari:

8a tappa: Ourzazate, è la mecca del cinema marocchino, dove sono stati girati

famosissimi film ambientati in zone desertiche;

9a tappa: Agadir e Essaouira, la prima con ampissime spiagge sabbiose e ampi viali

lungomare, la seconda assolutamente da non perdere, ci è piaciuta moltissimo;

10a tappa: Marrakech, è imperdibile, la città imperiale che con i suoi monumenti, la sua

medina e il suo artigianato riassume tutto il Marocco.

 

Queste sono state le tappe principali, ovviamente durante il tour abbiamo visitato anche altre cittadine di importanza minore, ma non per questo meno interessanti, di cui ne parlerò particolareggiatamente nei miei diari. I chilometri totali sono stati più di 3.500.

 

Il Marocco è sicuramente un paese che merita un viaggio, le città imperiali sono interessanti, alcune bellissime e imperdibili, ma la parte del viaggio che più ci ha entusiasmato è sicuramente il sud, dove abbiamo visto dei paesaggi mozzafiato: deserti rocciosi, deserti di dune, canyon maestosi, gole spettacolari, oasi lussureggianti circondate da deserto e montagne con le cime innevate. Se poi dovessi trovare una parola per definire questo paese, direi che questo è il paese dei “contrasti”: qui puoi vedere quartieri moderni all’europea che convivono con vicini quartieri dove sembra che il medioevo si sia fermato, trasporti moderni vicino a mezzi di trasporto animali, persone vestite all’occidentale, ma tanti ancora negli abiti tradizionali anche nelle città più grandi.

 

Da Milano a Marrakech

 

Siamo partiti da Milano-Malpensa nel pomeriggio della domenica e quando è ormai sera arriviamo a Marrakech e raggiungiamo l’albergo per l’ora di cena. La stanchezza e lo stress non ci permettono di fare un tour serale della città, decidiamo solo di fare una passeggiata dopo cena per avere una prima impressione dell’ambiente. La temperatura è estiva e i nostri abiti da mezza stagione che abbiamo ancora addosso ci sembrano ancora più pesanti. L’albergo si trova lungo un bellissimo viale di accesso al centro storico (è dedicato all’attuale sovrano Mohamed VI), molto ben tenuto e ricco di piante tropicali e fiori. Passeggiamo per qualche decina di minuti fino a che non riusciamo a vedere la Koutoubia illuminata, si tratta del minareto più famoso della città, divenutone ormai il simbolo, ma poi la stanchezza ha il sopravvento e si decide di ritornare in albergo, considerando che alla fine del tour avremo quasi tre giorni da dedicare a Marrakech.

 

La mattina dopo si parte per iniziare il tour: prima tappa Casablanca, che dista circa 240 km da Marrakech. Abbiamo a disposizione un pulman turistico, siamo in 17 persone, più la guida, l’autista e l’aiuto-autista. Il tragitto è anche l’occasione per fare la prima conoscenza con i nostri compagni di viaggio. Si crea in poco tempo un gruppo molto amalgamato, grazie anche ad una coppia di coniugi toscani, che conquistano tutti con la loro allegria e simpatia.

 

Il territorio che attraversiamo è all’apparenza non molto dissimile da quelli che si vedono in certe zone del sud Spagna: vegetazione scarsa, terreni coltivati, alternati da zone brulle e sassose. Raggiungiamo Casablanca per l’ora di pranzo e il pomeriggio lo dedichiamo alla visita della città.

 

Nota conclusiva

 

Dopo due giorni trascorsi a Marrakech si riprende il volo per l’Italia e si conclude così il nostro tour del Marocco. Dare un giudizio generale e fare un’analisi approfondita su questo paese richiederebbe un’esperienza ben superiore alle due settimane che abbiamo trascorso, ma almeno qualche sensazione, con tutti i limiti del caso, possiamo provare a darla.

 

Innanzi tutto per chi ama viaggiare è un paese da non perdere, sia per gli spettacoli naturali che offre, sia per il fascino di alcune sue città. Ci rimarrà del Marocco prima di tutto il ricordo del sud, con i suoi deserti sassosi e di sabbia, che contrastano con le oasi ricche di vegetazione e circondate da costruzioni tutte dello stesso identico colore; ma anche le bellissime e raffinate costruzioni delle sue città imperiali, che molto ricordano le costruzioni arabe dell’Andalusia e la vitalità delle Medine delle sue città principali.

 

Un altro aspetto che ci ha molto colpito è i forti contrasti che offre, sotto tutti i punti di vista. Contrasti paesaggistici: monti e valli ricche di vegetazione al nord e aride al sud, zone desertiche che contrastano con oasi verdissime, grandi litorali sabbiosi che si alternano a zone scoscese che di gettano a picco sul mare. Contrasti nei costumi e nel modo di vita: zone in cui la vita scorre come nel medioevo a ridosso di quartieri moderni, souq tradizionali vicini a centri commerciali, molti vestiti in abiti tradizionali, ma molti anche in abiti moderni. Sembra un paese in cui la tradizione ha una grande importanza e detta ancora le sue regole, ma non ha chiuso la porta al futuro e la modernità sta entrando con forza: era curioso vedere donne e uomini in abiti tradizionali che tranquillamente tiravano fuori il loro cellulare e parlavano al telefono o “Internet Point” nei souq più tipici.

 

Ci sono anche aspetti negativi e da non sottovalutare: è sicuramente un paese che ancor deve fare molto nel campo sociale e organizzativo: c’è ancora molta povertà e anche rimanendo in zone più famose, non si può fare a meno di notarla. Rimanendo nell’ambito turistico posso dire che capita spesso di imbattersi in qualche inconveniente: siamo stati in alberghi bellissimi a vedersi, ma tutti con qualche pecca più o meno grave, come scarichi inefficienti, docce mal funzionanti, per non parlare del caso più grave quando una mattina ci siamo trovati senza acqua; oppure il caso di Marrakech, un bellissimo albergo a 4 stelle, dove alla “Reception” non erano in grado di dare informazioni sui servizi turistici della città. Sono comunque piccolezze, che denotano ancora una certa disorganizzazione, ma comunque non tolgono nulla alla bellezza di questo paese.

 

 

 

 

gli autori Giorgio e Lino

 

 

 

 

 

 

 




تزارين في برنامج تاروا ن تمازيرت





ANAMAR_med el khattaby
2 Festival berbero di Milano 2011



طقوس العرس الأمازيغي – أيت عطا




Mallal Moha_ Saghru-band Ahidouss



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